Grecia:
vince il fantoccio della Merkel.
Com’è andata.
La Grecia è tornata al voto
per la terza volta in questo 2015, la seconda volta per le elezioni politiche.
La stanchezza dei greci si è tradotta nel crollo dell'affluenza precipitata al
51,75% dei quasi 10 milioni di elettori chiamati alle urne per eleggere il
nuovo parlamento e stabilire gli equilibri che comporranno il prossimo governo.
Andare al voto è stata una scommessa di Tsipras, che punta a rafforzare la posizione di Syriza
dopo essersi liberato della sinistra interna contraria all'accordo che il
governo ha siglato con i creditori internazionali (in cambio di altri 86 miliardi di prestiti). Dalla scissione è nato un nuovo partito, Unità
popolare, che nei sondaggi è data poco oltre la soglia di sbarramento al 3%.
L'affluenza è la più bassa dal Dopoguerra, ma d'altra parte è la quinta volta
in sei anni che i greci sono
Ha votato soltanto il 51,75% dei Greci e Syriza ha ottenuto il 35,47% (145 seggi). Governerà
assieme ai conservatori di Nuova Democrazia il 28,09% (75 seggi).
Poco meno di un terzo degli
elettori greci hanno deciso il governo del loro paese.
Gli altri due terzi non sono
andati a votare o hanno perduto del tutto.
Le prospettive del futuro
prossimo e remoto.
In buona sostanza la Grecia
non è più uno stato indipendente ma un protettorato franco-tedesco sotto la
maschera della BCE e dell’FMI. I grandi rapinatori della Grecia si sono liberati
del problema acquistando le poche ed uniche strutture produttive e di reddito
greche . E quelle che non potevano essere acquisite continueranno a godere dei
vantaggi posseduti. Per finire l’opera hanno mutato il credito dei privati e
delle grandi banche di Germania Francia
(ma anche Italia, Inghilterra Spagna ed molti altri) in debito della Grecia
verso il Fondo
salva-Stati europeo (Efsf) (circa la metà dei 300 miliardi).
Un paese che vive e dovrà
vivere di agricoltura turismo ( e
industria navale … esentasse…) non potrà mai risalire la china dei 300 miliardi
di euro di debito.
L’Europa a due velocità
preconizzata in primis dalla Germania che era già presente con stati come la
Polonia(e diciamolo sottovoce Spagna Portogallo Italia Irlanda paesi dell’est
europeo…) si sta ampliando includendo la
Grecia sotto la finzione di tutti gli altri stati europei. In Grecia il costo
del lavoro crollerà a livelli modesti, idem la tassazione delle imprese, i
servizi fondamentali (dalla salute all’energia alle comunicazioni) saranno
controllati da aziende straniere col supporto della BCE-FMI, la società del
paese si dividerà in sezioni impermeabili l’una all’altra col sottoproletariato
(che per il 49% ha scelto di non votare) deciso a passare nella clandestinità
del lavoro nero, dell’assenza di tutela nella salute pensioni scolarizzazione.
La Grecia secondando i
giochi di Tsipras, conferma quello che già fu la sua disonestà nel truccare i
conti per l’ingresso nella CE. Tsipras ha scelto di fare il vassallo della Merkel
per tenersi la poltrona e c’è da sperare non termini con la corda al collo.
Sperare o illudersi che la
Grecia funzionasse da grimaldello per una nuovo Europa è stato un grave errore,
perché 10 milioni di elettori contano nulla rispetto al numero di quelli che
hanno presto quei 300 miliardi.
Probabile che la Grecia
diventi nei prossimi anni una terra via via abbandonata dalla sua gente che
scappa o emigra come fanno oggi i kurdi oppure i siriani ma siccome sta già in
CE l’impatto politico mediatico sociale
nella CE sarà minore.
Nel 2015 speravamo e
immaginavamo che un leader –anche se di un paese piccolo come la Grecia- avesse
la forza e l’onestà di battersi per una nuova Europa. Invece la coppia
Merkel-Hollande l’ha sedotto e i tecnocrati della BCE-FMI lo impiccheranno.
Auguri ai Greci: ovviamente.
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