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Pagina 20 - Ambientalismo soft della carta patinata



Giunta Arancione.
L’ambientalismo soft della carta patinata.

Il comune ha acquistato una Toyota Auris ibrida destinata ai vigili urbani. La sindaco Serra ha presentato la vettura fasciata tricolore. Circola anche una foto (taroccata ? ) dove la medesima –sempre fasciata tricolore- collega l’alimentazione di una vettura alla colonnina di ricarica piazzata nel parcheggio della piazza del municipio. Vi compare anche un assessore con tanto di elegante maglietta col simbolo di superman e pochi altri componenti la maggioranza. I soliti fessi ne hanno fatto una campagna denigratoria sul proprio sozzo blog.
Primo acquirente politico di un veicolo ibrido è stato il consigliere/delegato allo sport e poi è stata la volta del comune.
Da qualche parte abbiamo letto (non siamo riusciti a trovare il link esatto della notizia) che gli enti locali possono acquistare i veicoli per i vigili urbani  mentre gli altri veicoli vanno presi in affitto tipo pay per drive. Non abbiamo nemmeno recuperato la determina per l’acquisto della Toyota Auris ma in certi tipi di ricerche siamo schiappe. Speriamo che sia pay per drive altrimenti  avremmo costi di tagliando e riparazioni da brividi.

Sunteggiata la notizia, facciamo un ragionamento.
La nostra sindaco ama la visibilità eclatante, come altri suoi colleghi che pure hanno acquistato l’ibrida.
Peccato che questo ambientalismo di carta patinata significhi  solo costi per i cittadini e nessuna utilità concreta rispetto alla tutela ambientale.
La sindaco Serra e la sua compagine di governo farebbe meglio a riflettere sulla sostanza delle cose. Una sostanza “sostanziosa” e di costo modesto anziché queste sparate  mediatiche di basso rendimento “ecologico”.


L’esempio è bello e servito.
Visto che le vie Bergamo e Lecco sono di proprietà comunale, basterebbe  adottare quei pochi provvedimenti (ordinanza e cartelli stradali) per ridurre di 5-10 minuti i tempi di attraversamento dalla rotonda est della Esselunga al quadrifoglio con la ex SS 470 Dir (la Dalmine-Almè) per dimezzare la CO2 e le polveri sottili disperse nel tratto da  gli oltre 10mila veicoli che transitano giornalmente.
Nel 2010 la Provincia rilevava 28.000 veicoli sulla Briantea, ma bisogna considerare che l’asse interurbano ne ha tolti in gran parte: per questo facciamo questa stima ribassata.


I provvedimenti sono semplici (ed applicabili in due tempi):
1 – eliminazione del semaforo tra via Buelli e via Lecco con possibilità del solo ingresso in via Buello e l’obbligo di svoltare solo a destra in uscita. I pochissimi che debbono andare in via Dorotina passano per la rotonda di Curno (200 veicoli al giorno?)
2 – eliminazione delle fermate del bus alle Crocette e spostamento  delle stesse in via Trento davanti al negozio delle roulottes. I cittadini possono fare 100 mt a piedi (oltretutto fa bene alla salute camminare…). “murare” ogni possibilità di attraversare  da Mozzo a Curno alle Crocette .


3 – Realizzare in comunione con Mozzo una bretella (senso unico in discesa) che collega via Mozzo alla via Lecco (quella a senso unico) che corre parallela alla ex Briantea a sud della stessa in modo che si elimini anche il semaforo tra via Mozzo e via Lecco in uscita da Mozzo.




Si vede quindi che in tema ambientale ci sono idee differenti tra una linea che privilegia un ambientalismo da carta patinata che si vende bene sui media e costa poco ma  sostanzialmente è una spesa senza  un sostanziale ritorno ed una linea che affronta di petto i problemi alla luce dei contenuti  forse meno appariscenti (“vendere” le polveri sottili o la riduzione della CO2 come problema  rende meno politicamente che un bel notiziario con la foto dell’ibrida e della colonnina di ricarica….).

Da mezzo secolo l’ambientalismo della sinistra curnese è quello proprio della carta patinata da esibire sui volantini elettorali. Come la boutade della riduzione del 20% delle volumetrie nel nuovo PGT … negli anni della peggiore crisi edilizia della nazione italiana. Che è come ridurre i calicini al soggetto stabilmente imbriago sperando di guarirlo dalla cirrosi. Come i segmenti di  mega piste ciclabile che finiscono contro i muri o i fossi e in strada: fatene una compiuta piuttosto che tanti pezzetti mai ragionevolmente  finiti. Epperò i dieci segmenti di inutile pista ciclabile sono meglio “vendibili politicamente ” agli ingenui anche se costerebbero come la bretella in uscita da via Mozzo su via Bergamo.




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