Cento
anni non sono pochi.
Probabilmente
sostanzialmente inutili.
Bravo
ragazzo, brav’uomo, bravo nonno: troppo bravo per tutti.
Una
storia tutta nel partito: mai un’ora di lavoro e di ubbidienza sotto un
padrone.
Benessere
dall’inizio alla fine.
Un
bel numero di figli e di nipoti.
Un
uomo della casta comunista.
Onesto,
sincero, grande ascoltatore delle persone, autonomo quel tanto che gli è basta per
non infagottarsi negli estremismi del centralismo democratico.
Difficile
credere che a 21 anni si fosse reso conto della tragedia spagnola e ne
discutesse con Amendola: visto quanto poco circolassero allora le notizie.
Un
ragazzo del 1915 che cosa ha fatto dai 18
anni del 1933 ai 32 anni del 1947.
Schivo,
riservato, trasversale: non è scappato in Vaticano come Andreotti ma abbastanza
defilato nel periodo peggiore del fascismo.
Non
fece neppure il servizio militare – col rischio di essere mandato nella
campagna di Russia e-o di Grecia- e non si sa il perché.
Va
be, ha partecipato a un concorso di poesia fascista arrivando al terzo posto (quanti
glielo hanno rinfacciato!) ma poi nel 1942 tra fare l’avvocato o il regista
deve scegliere la clandestinità –iscritto al PCI nel 1939- tra la Calabria, Roma
e Milano.
Romano
ha il cursus honorum avviato.
Nel 1947 venne nominato direttore dell’Unità, incarico che ricoprirà fino al 1956.
Nel ’48 entrò nel comitato centrale del Pci e
venne anche eletto deputato per la prima volta: venne rieletto per dieci
legislature consecutive, fino a quando, nel 1992, chiederà di non essere
ricandidato perché, appunto, contrario alla 'svolta' di Occhetto che fece
nascere il Pds.
Ingrao è stato un uomo muto per chi scrive.
Rivedendo le foto della storia ingraiana oggi sui
quotidiani si nota immediatamente come fossero tutte persone anziane, vecchie.
Fisicamente vecchi anche quando erano ancora giovani.
Non ritrovi la maschia gioventù che costruiva l’Italia
repubblicana e del boom come non ritrovi i fighetti dell’attualità.
Interpretavano il ruolo di fondatori della
repubblica come fossero travet piemontesi: fanno impressione.
Nella mia piccola biblioteca ci sono 6 libri di
Ingrao Editori Riuniti.
Eleganti volumetti 12x18 cm collana Le Idee.
Li ho riaperti ed ho trovato poche righe
sottolineate.
Cento anni: una bella meta.
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