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Pagina 49 - Occorre un nuovo Argan per Roma.







Dopo Marino il futuro di Roma .
Non bastano tecnici capaci ed onesti occorre soprattutto una grande idea della città. Non solo di Roma.

La terza repubblica ormai sta esaurendo tutte le sue riserve. Più precisamente: la politica sta per essere messa da parte sostituita da magistrati e da grandi burocrati di stato. Affermazione piuttosto inesatta: la politica fugge davanti ai problemi e manda avanti (in quanto obbligabili e quindi obbligati) magistrati e grandi funzionari. Dice bene un proverbio bergamasco: …’annacc te mama, che a me al ma e de grignà. Chi avesse avuto qualche interrogativo se valeva la pena di pagare i politici, si sta convincendo che (ormai, forse…) non servono davvero più.


Renzi e Gabrielli (prefetto di Roma) hanno nominato il prefetto Tenca di Milano come commissario prefettizio del comune di Roma, dopo che i consiglieri del PD ed altri sette  se la sono svignata perché –dice il Renzi al TG1 ma lo aveva preceduto pinocchio Orfini  dalla Gruber – Marino “il bugiardo” non era in grado di fare la raccolta della monnezza e far girare i bus. Dimenticando che le due aziende hanno tanti di quei debiti che andrebbero chiuse e i beni messi all’asta. Tacendo per misericordia che quel “bugiardo” degli scontrini aveva estromesso la mafia delle discariche, stava estromettendo mafia capitale (una associazione di imprese tra molti fascisti e parecchi piddini); aveva istituito il registro delle unioni civili ed aveva definitivamente pedonalizzato i dintorni del Colosseo. Era riuscito perfino ad approvare il Bilancio di previsione del 2015 nei tempi ordinari: un miracolo internazionale. Cazzate per l’ipocrisia dei potentati e dei ladroni romani. Alcune cifre, per rendersi conto di cosa stiamo parlando. Roma (1.285,30 kmq) ha un territorio grande quanto la somma dei Comuni di Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Catania. La nostra Capitale è un unicum non solo in Italia. In Europa, la sua area è superiore a quella di Comuni come Berlino, Parigi e Madrid. E anche New York e Mosca hanno territori più piccoli. Finora tutto è stato accentrato al Campidoglio. Anzi, con la legge sulle città metropolitane, il Comune di Roma ha acquisito nuovi poteri, ampliando così la propria zona d'influenza e di responsabilità su buona parte della sua provincia. La legge Delrio (n.56/2014), infatti, stabilisce che alla città metropolitana di Roma Capitale si applichino le stesse regole - salvo per i profili di "capitalità" - delle altre città metropolitane. È un buon metodo?

Il Renzi al TG1 ha dichiarato di non essere il mandante della defenestrazione del bugiardo ma che se un sindaco non è in grado – appunto- di tenere pulito le strade, tappare le buche e far girare i bus,  meglio che se ne vada. Messaggio semplificatorio ad uso della casalinga italiana (fare il sindaco è tappare le buche e raccogliere la monnezza…) ed autoassolutorio : il segretario del PD ha dimenticato che larga parte del suo partito era-è colluso coi fascisti in imprese per saccheggiare le risorse del Comune. Dei Romani e degli Italiani: mica della Merkel. Che di 27 circoli PD su 110 di Roma-Lazio ne è stata suggerita la chiusura per evidente “dannosità”.

Renzi pensa e spera che il commissario Tenca faccia il miracolo di portare a compimento un Giubileo (gli interessa quello mica i Romani…) piatto piatto e senza troppi scossoni come ha fatto con l’EXPO. Non gli importa nulla delle scelte che pongono Roma e la sua storia e quanto ne è espressione come racconto per la storia del mondo. A Renzi importano le strade pulite, le buche tappate, il consueto tran tran dei fuorilegge che sfruttano ogni sassolini della storia romana “esentasse”.
Durante il Giubileo non disturbate il manovratore che dobbiamo fare i soldi. Perdio!.

Capiamoci. La gestione del quotidiano non si realizza partendo e prendendo a legnate  spazzini vigili autisti dei bus ma decapitando (letteralmente) tutti i vertici delle aziende di servizi e sostituendoli con personale capace e onesto: che non è così facile trovare neanche in 2-3 anni di governo. Perché o Renzi comprende che lo spazzino anziché fare il suo dovere fa i piccoli piaceri ai vari privati che gli integrano sostanziosamente la paga (lasciando intanto la monnezza per strada) questo succede perché quell’operaio vede tutta la piramide di governo dell’azienda che sta li a saccheggiarla in tutti i modi possibili.
ATAC (azienda dei trasporti) e AMA (nettezza urbana) a Roma debbono subire il trattamento che la Fiat ha riservato ai suoi stabilimenti del sud: cambiare tutto da cima a fondo. Chi ci sta a modificare il proprio atteggiamento resta, altrimenti fuori. La privatizzazione proposta da troppi (Partiti e Confindustria) ha il solo scopo di creare un’idrovora privata dentro le risorse del comune (cioè dei Romani…). Che è poi la stessa versione dell’ATAC-AMA di adesso, a bene vedere.

Ma Roma non basta un buon funzionamento della normalità rivendicata da Renzi: raccolta rifiuti, pulizia e manutenzione strade, bus che rispettano discretamente orari. La mafia e la criminalità  riescono convivere e trarre profitto (magari qualcosa di meno…) anche con la normalità amministrativa.
Roma ha bisogno di sogni progetti futuro.
Governare Roma come pensa Renzi é conservare uno scrigno di gioielli nascosto sotto il mattone.
L’idea di ampie zone di Roma del tutto pedonalizzate e  delle aree archeologiche restituite “al mondo” è quello di cui ha bisogno Roma. E’ solo una per tutte. E un prefetto di sicuro scriverà una  delibera di giunta perfetta e trasparente (adesso molti  dirigenti le scrivono apposta sbagliate per farle annullare…) ma NON potrà MAI immaginare e decidere di pedonalizzare via della Conciliazione (p.e…..) LungoTevere e poi il Ponte sant’Angelo  fino a Piazza Navona.


Roma ha bisogno rapidamente di una profonda riforma politico-amministrativa per troncare, ad esempio, la contrapposizione esistente fra la città consolidata - quella 'storica' che contiene tutte le funzioni - e le periferie, in cui abita l'80 per cento dei cittadini.
Disegnare una "città delle città", con sei o otto veri Comuni, potrebbe inoltre consentire al Campidoglio di dotarsi di un piano strategico e acquisire poteri di indirizzo e controllo idonei ad amministrare una vasta area urbana. Criminalità, malaffare, strumenti insufficienti, personale sotto utilizzato o male utilizzato, classe politica inadeguata, dipartimenti obsoleti, irresponsabilità amministrativa sono stati i fenomeni che hanno caratterizzato gli ultimi 8 anni di vita cittadina. La politica e i partiti hanno enormi responsabilità e oggi ci ritroviamo con una città non amministrata. Per molti aspetti non può esserlo con gli strumenti attuali. E non basta chiedere scusa ai romani - modo infantile e offensivo di prendere atto della propria incapacità - come fanno a gara in queste ore solitari esponenti di partito.

Ci sono mille  buone pratiche per proiettare Roma da un contesto di caos ad un contesto internazionale unico: ma questo lo può fare solo la politica e non un bravo funzionario.

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