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Pagina 66 - (Non) Siamo tutti in guerra.








“ Siamo tutti in guerra ! ”
Gli uomini che hanno creato la crisi 
non possono risolvere la crisi.

In sintesi mi pare di avere capito.
La maggior parte dei terroristi dell’ISIS/Daesh sono europei.
Sono giovani e sono nati e cresciuti in situazioni niente affatto facili.
Parecchi di loro erano già  “attenzionati” dalle autorità di sicurezza ma sostanzialmente giravano tra Europa e MO senza troppi problemi colle autorità.

Non occorre l’illuminazione di Allah o di un Mullah per capire che obiettivi scegliere per colpire e quando: bastano le locandine sui siti web dedicati al turismo nelle grandi città. “Più utile” alla “causa” far saltare ina ria il pizzicagnolo in fondo alla strada o un teatro con duemila persone dentro per un concerto? Occorre l’intelligenza di un Hollande o delle alte cariche dei servizi per capire chi sceglieranno i criminali?



Armi ed esplosivo ne circolano in abbondanza in Europa. Il DAESH non fabbrica armi ed esplosivi. Armi ed esplosivi sono prodotti e provengono al 90% dai cinque componenti il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Pure buona parte degli stati del G20 fanno affari e finanziano  il Daesh: parola di Putin.

Il Daesh combatte sostanzialmente una guerra di tipo partigiano insurrezionale, del tutto simile a quelle di un passato appena remoto. Gran parte dei suoi armamenti provengono dai magazzini dei paesi occupati o sono acquistati sul mercato nero internazionale. E’ sostanzialmente una guerra “a basso costo” in fatto di armamenti  ricambi consumi energetici. La sharia che il Daesh impone é del tutto simile  a quella in vigore in Arabia Saudita: perché allora uno No e l’altra SI? A parte che sono entrambe SI per chi deve acquistare a basso prezzo il petrolio.

I bombardamenti attuati da Francia, Russia, USA e compagnia volante costano l’ira-di-dio senza alcun ragionevole risultato in termini di costi-benefici. Un missile lanciato da un jet costa dai 100mila ai 1.100.000mila dollari. Un missile lanciato dall’URSS e in grado di arrivare a 1.500km costa 2,5 milioni di dollari. La guerra contro il Daesh é sostanzialmente un lauto finanziamento all’industria bellica delle nazioni belligeranti.


L’Occidente civilizzato e intelligente non ha compreso (anzi ha compreso benissimo il contrario …) che contro il Daesh serve molto di più una guerra “vecchio stile” perché gli obiettivi sono numerosi, di scarso valore, facilmente sostituibili in caso di distruzione da parte dell’avversario.


Nessuno degli stati che combattono il Daesh sa “che fare” qualora sia deposto Assad o sia contenuto il Daesh. Fanno esattamente lo stesso errore compiuto in Iraq e in Libia.
E non hanno nemmeno una risposta a domande cruciali come per esempio.
USA ed Europa sono d’accordo che la Russia abbia stabilmente delle base aeronavali sul Mediterraneo in Siria?
L’Iraq vuole avere una sorta di protettorato-amicale con la Siria per disporre di un approdo sul Mediterraneo per vendere le proprie risorse energetiche. L’Arabia Saudita vuole impedire questo per mettere in ginocchio un concorrente. L’Iran vuole menare di brutto le monarchie saudite considerate criminali e corrotte perché sa di volere e potere interpretare il ruolo di potenza egemone.
Hai voglia di far quadrare gli interessi di USA, URSS, l’Albione e il Galletto prima di aprire bocca in tema.
Poi ci sono i Kurdi che vogliono una propria nazione che starebbe a cavallo di almeno altre tre nazioni: Turchia, Siria, Iraq. Chi vuole la nazione kurda?
La NATO e l’Europa sono d’accordo a dare libertà ai Kurdi oppure anche noi europei pacifisti e cristiani li ammazziamo volentieri (questi Kurdi…)?
Poi c’é il problema di Gaza e di Israele: nessuno più ci crede ai due popoli due stati. Che fare li?
Il Sinai é terra di conquista del Daesh per scavalcare l’Egitto e piombare in Lybia. Hai voglia.
L’Egitto caracolla con tre quarti nel terrore e un quarto in una pseudo democrazia. Che fare li?
Per la Lybia ci dobbiamo mettere le mani nei capelli.
La Turchia andrebbe messa in quarantena anche  come  NATO, perché dire che sia una nazione con un livello accettabile di democrazia, se non siamo come in Egitto poco ci manca.

Ma sostanzialmente le corde che creano tutti i nodi del Medio Oriente sono sempre le stesse : petrolio, gas, acqua, crescita demografica, democrazia. Poi li infiocchettano con le varie fazioni religiose. La pace in MO significa la creazione di un altro “attore” economico politico militare internazionale dopo Cindia, SudAmerica, penisole del SE asiatico che può guardare al resto mondo con una “discreta” sufficienza.

E noi italiani, vogliamo questo?




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