“ Siamo tutti in guerra !
”
Gli uomini che hanno creato la crisi
non possono risolvere la crisi.
In sintesi mi
pare di avere capito.
La maggior parte
dei terroristi dell’ISIS/Daesh sono europei.
Sono giovani e
sono nati e cresciuti in situazioni niente affatto facili.
Parecchi di loro
erano già “attenzionati” dalle autorità
di sicurezza ma sostanzialmente giravano tra Europa e MO senza troppi problemi
colle autorità.
Non occorre
l’illuminazione di Allah o di un Mullah per capire che obiettivi scegliere per
colpire e quando: bastano le locandine sui siti web dedicati al turismo nelle
grandi città. “Più utile” alla “causa” far saltare ina ria il pizzicagnolo in
fondo alla strada o un teatro con duemila persone dentro per un concerto?
Occorre l’intelligenza di un Hollande o delle alte cariche dei servizi per
capire chi sceglieranno i criminali?
Armi ed esplosivo
ne circolano in abbondanza in Europa. Il DAESH non fabbrica armi ed esplosivi.
Armi ed esplosivi sono prodotti e provengono al 90% dai cinque componenti il
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Pure buona parte degli stati del
G20 fanno affari e finanziano il Daesh:
parola di Putin.
Il Daesh combatte
sostanzialmente una guerra di tipo partigiano insurrezionale, del tutto simile
a quelle di un passato appena remoto. Gran parte dei suoi armamenti provengono
dai magazzini dei paesi occupati o sono acquistati sul mercato nero
internazionale. E’ sostanzialmente una guerra “a basso costo” in fatto di
armamenti ricambi consumi energetici. La
sharia che il Daesh impone é del tutto simile
a quella in vigore in Arabia Saudita: perché allora uno No e l’altra SI?
A parte che sono entrambe SI per chi deve acquistare a basso prezzo il
petrolio.
I bombardamenti
attuati da Francia, Russia, USA e compagnia volante costano l’ira-di-dio senza
alcun ragionevole risultato in termini di costi-benefici. Un missile lanciato
da un jet costa dai 100mila ai 1.100.000mila dollari. Un missile lanciato
dall’URSS e in grado di arrivare a 1.500km costa 2,5 milioni di dollari. La
guerra contro il Daesh é sostanzialmente un lauto finanziamento all’industria
bellica delle nazioni belligeranti.
L’Occidente
civilizzato e intelligente non ha compreso (anzi ha compreso benissimo il
contrario …) che contro il Daesh serve molto di più una guerra “vecchio stile”
perché gli obiettivi sono numerosi, di scarso valore, facilmente sostituibili
in caso di distruzione da parte dell’avversario.
Nessuno degli
stati che combattono il Daesh sa “che fare” qualora sia deposto Assad o sia
contenuto il Daesh. Fanno esattamente lo stesso errore compiuto in Iraq e in
Libia.
E non hanno
nemmeno una risposta a domande cruciali come per esempio.
USA ed Europa
sono d’accordo che la Russia abbia stabilmente delle base aeronavali sul
Mediterraneo in Siria?
L’Iraq vuole
avere una sorta di protettorato-amicale con la Siria per disporre di un approdo
sul Mediterraneo per vendere le proprie risorse energetiche. L’Arabia Saudita
vuole impedire questo per mettere in ginocchio un concorrente. L’Iran vuole
menare di brutto le monarchie saudite considerate criminali e corrotte perché
sa di volere e potere interpretare il ruolo di potenza egemone.
Hai voglia di far
quadrare gli interessi di USA, URSS, l’Albione e il Galletto prima di aprire
bocca in tema.
Poi ci sono i
Kurdi che vogliono una propria nazione che starebbe a cavallo di almeno altre
tre nazioni: Turchia, Siria, Iraq. Chi vuole la nazione kurda?
La NATO e
l’Europa sono d’accordo a dare libertà ai Kurdi oppure anche noi europei
pacifisti e cristiani li ammazziamo volentieri (questi Kurdi…)?
Poi c’é il
problema di Gaza e di Israele: nessuno più ci crede ai due popoli due stati.
Che fare li?
Il Sinai é terra
di conquista del Daesh per scavalcare l’Egitto e piombare in Lybia. Hai voglia.
L’Egitto
caracolla con tre quarti nel terrore e un quarto in una pseudo democrazia. Che
fare li?
Per la Lybia ci
dobbiamo mettere le mani nei capelli.
La Turchia
andrebbe messa in quarantena anche
come NATO, perché dire che sia
una nazione con un livello accettabile di democrazia, se non siamo come in
Egitto poco ci manca.
Ma
sostanzialmente le corde che creano tutti i nodi del Medio Oriente sono sempre le
stesse : petrolio, gas, acqua, crescita demografica, democrazia. Poi li
infiocchettano con le varie fazioni religiose. La pace in MO significa la
creazione di un altro “attore” economico politico militare internazionale dopo
Cindia, SudAmerica, penisole del SE asiatico che può guardare al resto mondo
con una “discreta” sufficienza.
E noi italiani,
vogliamo questo?
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