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Pagina 79 - Il bonus di 500 euro.








Nel testo che segue le parti scritte in nero sono di un articolo de IlFoglio mentre le parti in rosso e il box sono un nostro commento. 







“Il bonus da 500 euro per i 18enni è un modo per comprarmi i voti? Chi lo dice offende gli italiani”. Matteo Renzi ha scelto la sua E-news per difendersi dalle critiche per l’idea di offrire un finanziamento a 550mila ragazzi che diventano maggiorenni da investire in iniziative culturali. La “renzata”, arrivata a sorpresa e a legge di stabilità già presentata, ha scatenato numerose polemiche e secondo alcuni sarebbe un modo per conquistare l’elettorato più giovane. L’annuncio pochi giorni dopo gli attentati del 13 novembre a Parigi, ha provocato attacchi su tutti i fronti. 
“L’elemosina al potere: gli italiani trattati come mendicanti”, ha detto Beppe Grillo sul suo blog. Detto da uno che sopravvive con oltre centomila euro all’anno.

“Governo malato di bonus”, ha commentato la segretaria Cgil Susanna Camusso. Ha ragione, ma forse dovrebbe chiederlo a chi é andato in pensione a 20 anni, sei mesi, ecc. ed é in pensione da 60 anni…magari.

Poi Forza Italia con Renato Brunetta: “Usa i soldi dei padri per pagarsi il consenso dei figli”.Ha ragione pure lui costretto a stare in Parlamento con la sciarpa al collo perché hanno spento il riscaldamento per riservarlo ai suoi figli (che non ne ha).

E pure Maurizio Gasparri: “Wanna Marchi in confronto è un esempio specchiato di moralità”. E nel dirlo ha lavato la faccia di sputo al malcapitato che gli ha messo il gelato sotto il naso.  

Perplesso anche il sottosegretario all’EconomiaEnrico Zanetti: “Qui finiamo in malus”. Ironia sopraffina. Il Corriere della Sera, che per primo aveva interpretato la scelta del leader Pd come una mossa elettorale, ha criticato il provvedimento con un editoriale del professor Maurizio Ferrera: “Non è equo perché non tiene conto delle grandi disparità sociali e territoriali in Italia”. Già. Infatti i libri costano di più a Palermo che a Milano. Pure l’iphone 6 costa di più a Palermo che a Milano. Ma vai a cagher pure se sei profesur!

Tutti “commenti surreali” secondo Renzi, il cui staff ha prontamente rilanciato in rete articoli della stampa internazionale (da Bloomberg a Le Figaro) che hanno interpretato la scelta come un modo positivo per affrontare l’emergenza terrorismo nel mondo: ovvero investire nell’integrazione e usare “la cultura come un’arma di guerra”. “Riduci le tasse sulla casa?”, ha scritto Renzi nella sua newsletter settimanale. “Stai comprando il voto dei proprietari di immobili. Dai gli 80 euro a chi non arriva ai 1500 euro al mese o ai carabinieri? Stai comprando il voto della classe media e delle forze dell’ordine. Dai il bonus ai professori o ai diciottenni? Lo fai perché vuoi comprarti il loro consenso”. Secondo il leader Pd “gli italiani non si fanno comprare”: “Votano sulla base delle proprie speranze e delle proprie emozioni, non sulla base di un bonus”.
Renzi…. datti una calmata. Non si va avanti a bonus anche se non c’é da sputarci sopra coi lumi che ci sono.

In realtà sono tante le voci dall’opposizione che hanno criticato nelle scorse ore l’idea di Renzi. In prima linea i 5 Stelle. Beppe Grillo sul suo blog ha lanciato l’hashtag: “A 18 anni voto 5 Stelle” e poi in un post: “Un governo inetto ed incapace di fare una manovra economica si limita solo a fare annunci a promettere bonus utili solo per la propaganda come fossero caramelle. L’elemosina al potere. Gli italiani trattati come mendicanti. La sua è una misura maldestra per conquistarsi i giovani che votano il M5S”. Loro comprano all’ingrosso col salario sociale mentre il Renzi  fa la spesa elettorale al dettaglio. Che pollo.

L’iniziativa è stata condannata anche da Susanna Camusso, segretaria Cgil: “Questo governo è malato di bonus e dimostra di non avere una politica strutturale. Quando si dice che bisogna investire in cultura è straordinariamente giusto, ma un bonus non è l’investimento in cultura, non è la costruzione di lavoro, di una capacità di essere paese che valorizza il suo patrimonio”. Se lo dice un sindacato di pensionati al 60%, c’é da crederci.

Secondo Renato Brunetta, capogruppo Fi alla Camera, Renzi è in una “confusione mentale onirica”. “Usa i soldi dei padri”, ha commentato, “per pagarsi il consenso dei figli. Si tratterà di una paghetta di stato condizionata per andare ai concerti jazz o heavy metal, classica, leggera o pop? Ci sarà anche questo nella legge? Come saranno distribuiti i 500 euro? Si dovranno portare gli scontrini dei concerti, dei dvd o dei cd? Si deciderà anche paternalisticamente quali saranno le musiche da ascoltare o i concerti da vedere, in quale lasso di tempo, con quale ricevuta? A me sembra una follia”. Stesso ritornello per il senatoreMaurizio Gasparri: “Vergognoso demagogo, al suo confrontoWanna Marchi è un esempio specchiato di serietà e moralità”. Parole dei due migliori gioppini del centrodestra.

Anche nella maggioranza però non mancano le perplessità sull’iniziativa. “A forza di parlare di bonus qui finiamo malus”, ha detto con una battuta il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, ospite del programma di Rai Radio2 Un Giorno da Pecora. Zanetti –con la paghetta che gli diamo- meriterebbe di fare davvero il pastore delle pecore e degli asinelli nelle nebbie della Padania.

“Ogni volta col bonus degli 80 euro, il bonus da questa parte, il bonus da quell’altra. Non sono d’accordo nel proporla in questo modo. E’ un’iniziativa interessante che deve essere strutturata”. Ha ragione pure lui. Renzi dovrebbe consegnare i soldi ai vari sottosegretari che li distribuiscono strutturalmente con il proprio staff … elettorale.
E alla domanda se usare questi termini possa essere un modo per vincere le elezioni ha replicato: “Una politica fatta da una parte di critiche populiste, mosse dall’opposizione, e dall’altra, in maggioranza, di bonus, indubbiamente nei sondaggi potrebbe pagare”.Un altro che giudica  gli Italiani abbastanza coglioni. Complimenti.






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