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Erdogan s’è vendicato per le sue autobotti incendiate …
Erdogan s’è vendicato per le sue autobotti incendiate …
Fra i 520 camion-cisterna inceneriti
dall’aviazione di Mosca, “circa un quarto erano di una società di facciata
finanziata dalla famiglia Erdogan, ed alleata all’ambiente della criminalità
organizzata turca (una delle mafie più pericolose del pianeta) e le sue
ramificazioni, che arrivano a via Rotshild nel quartiere degli affari di Tel Aviv”.
Riporto questo retroscena da un sito, Strategica 51, che pare una emanazione di
qualche servizio segreto . Valga quel che vale, ma ormai il coinvolgimento
della famiglia Erdogan nel traffico di petrolio di Daesh è ammesso anche dai
media mainstream.
“
“
Bilal Erdogan, 35 anni, terzo figlio del presidente
turco, laureato in Usa, è concordemente indicato come il mediatore che
trasporta il petrolio e gli altri beni (fosfati eccetera) che l’ISIS ruba a
Irak e Siria ai mercati europei e internazionali, lucrando nell’affare
centinaia di milioni di dollari.
Bilal possiede diverse compagnie di navigazione, che
hanno i loro propri moli a Beirut e nel porto turco di Ceyhan e dove il greggio
rubato viene venduto per conto di Daesh, quasi alla luce del sole, a compagnie
europee con cui il Figlio ha firmato contratti, diciamo, regolari. Queste
compagnie inoltrano la merce a paesi asiatici, specie il Giappone.
Il presidente Erdogan ha naturalmente sostenuto che il
commercio internazionale del figlio prediletto non ha nulla di illecito; sicché
finché il Papà resta sulla più alta poltrona di Ankara, Bilal è immune da ogni
guaio giudiziario. D’altra parte, la compagnia maggiore di Bilal, la BMZ Ltd,
“è una ditta di famiglia in cui vari parenti stretti del presidente detengono
quote azionarie, ed è in grado di ottenere fondi pubblici nonché finanziamenti
illeciti dalle banche turche”: così Gürsel Tekin, vice-presidente del partito
turco d’opposizione CHP in una recente intervista.
Magari è per questo che Sumeyye Erdogan, la figlia
(educata a Londra), gestisce un ospedale da campo proprio a ridosso del confine
siriano, dove camion dell’esercito turco portano ogni giorno carichi di
jihadisti di Daesh feriti da rimettere in piedi e rimandare a fare la guerra
santa ed ottomana contro Assad.
L’agosto scorso i curdi dello YPG hanno catturato un
ventiquattrenne turco di Konia, Ramazan Başol mentre cercava di unirsi ai
guerriglieri di Daesh. Egli ha raccontato di essere stato arruolato e spedito
dalla setta islamista ‘İsmail Ağa, notoriamente vicina a Erdogan.
Del resto sono i Lupi Grigi che combattono in Siria
contro Assad. Alparsian Celik s’è vantato di aver sparato coi suoi uomini al
pilota russo mentre scendeva col paracadute; è il figlio di uno storico
esponente dei Lupi Grigi, Ramadan Celik.
Chi é Alparsian Celik il Lupo Grigio che spara ai piloti russi . https://www.reddit.com/r/syriancivilwar/comments/3u6im0/the_turkmen_commander_alparslan_%C3%A7elik_who_shot_at/
Thierry Meyssan, accusa Erdogan di “aver
organizzato il saccheggio della Siria, smantellato tutte le imprese di Aleppo
(la capitale economica) rubando fino le macchine utensili. Ha spacciato i beni
archeologici per i quali ha allestito un “mercato” internazionale ad
Antiochia”. E non basta: “Con l’aiuto del generale Benoit Puga, capo dello
staff dell’Eliseo, ha organizzato l’operazione false-flag il cui scopo era
provocare l’intervento NATO: le bombe chimiche di Ghoutta, Damasco, dell’agosto
2013, di cui furono accusate le forze di Assad”.
Ve la do per quel che vale, giusto per far
capire che gioco gioca Hollande. Anzi secondo Meyssan è stato Alain Juppé,
ministro degli Esteri, a convincere Erdogan – attraverso l’allora collega
Davutoglu agli Esteri – di attaccare il regime di Assad, promettendogli un
sostegno francese all’accettazione della Turchia come membro della UE. Era il
2011. Erdogan all’inizio esitava. Poi l’appetito gli è venuto mangiando. Adesso
sogna di ritagliarsi una zona della lacerata Siria e di distruggere i curdi e
la loro speranza di costituirsi uno stato curdo fra Siria, Irak e Turchia. Una
parte dei neocon americani gli ha tenuto bordone, promuovendo la sua idea di
creare una “no fly zone” nel territorio che avrebbe poi annesso alla Turchia,
per farne un santuario per i terroristi: il generale John Allen capo
diplomatico della pretesa coalizione “anti-ISIL” lo stava facendo, ha dovuto
essere richiamato all’ordine da Obama.
Ciò spiega la voce, insistente, che per anni
sono stati i servizi francesi ad avvicinare giovani francesi di famiglia
musulmana, spesso piccoli delinquenti comuni, e convincerli a riscattarsi
andando a combattere per Daesh…anzi, non si escludano i servizi belgi,
tradizionalmente in ottimi rapporti coi colleghi del DGSE . Secondo Strategika,
Salah Abdeslam, il ricercatissimo dal governo belga come uno degli attentatori
di Parigi, un giovanotto nato nel 1989 a Bruxelles da genitori marocchini, fu
“avvicinato” da almeno due agenti reclutatori per conto della Sureté
belga.”Aveva anche, a sua insaputa, un agente ‘formatore’ uscito dallo stesso
ambiente sociale, che lavorava per il SGRS (i servizi militari belgi), dunque
con altri servizi interessati specialmente a un flusso migratorio in zone di
conflitto per ragioni inconfessabili”.
Ve la do per quel che vale. Anche se
questa indiscrezione di servizi (russi? Algerini? Marocchini?) spiegherebbe
benissimo la gigantesca e molto affannosa caccia all’uomo organizzata dal
governo belga nella stessa capitale, così come le cacce all’uomo contro i
fuggiaschi terroristi organizzate dai francesi: devono essere presi ed
ammazzati tutti, perché non si mettano a raccontare da chi è veramente nutrito
Daesh?
“Se i russi non avessero preso
in contropiede i progetti di Washington nel Levante – dice il sito – non si
sarebbero dovuti subire attentati kamikaze un po’ dappetutto (in Europa) perché
a giocare col fuoco…anche Londra con Parigi rioschia di vedere i suoi piccoli
contingenti creati per la guerra di procura tornare a seminare il casino a
colpi di cinture esplosive. Da cui la necessità di creare un ministero della
Paura Permanente, utile al controllo sociale negli anni prossimi”.
Vi lascio questa enigmatica conclusione
per quel che vale. Insieme con l’ultima delle notizie del sito: ricordate
l’attentato – con presa di ostaggi -all’hotel Radisson Blu di Bamako? Un
attentato “islamico” senza dubbio, infatti rivendicato da Al-Morabitun, un
gruppo vagamente collegato ad Al Qaeda. Ma molto professionale e con qualche
stranezza: i terroristi sono arrivati su un’auto con targa diplomatica, e si
sono concentrati “sul settimo piano”, dove era in corso una riunione importante
, ed hanno trucidato meticolosamente personaggi come l’addetta del Dipartimento
di Stato Anika Ashok Datar (origine indiana), un belga che lavorava per il
Parlamento belga, e un israeliano…la cui morte è stata confermata da Sion,
senza farne il nome. Come non sono stati resi i nomi dei francesi partecipanti
alla riunione e vittime.
Commento di Strategika: “Mokhtar Belmokhtar (1) sembra essere stato
benissimo informato. Come ha saputo che il Capo di una delle direzioni dei
servizi esteri algerini (DDSE-Direction de la Documentation et de la Sécurité
Extérieure) in compagnia di una delegazione civile e militare di alto rango al
Radisson? In casi simili l’Algeria avrebbe dovuto inviare il suo
“servizio-azione”; ma il servizio è stato smantellato quest’anno e i suoi
membri invitati a tornare nell’esercito regolare in seguito a una piccole
guerricciola interna”. In Algeria!
Ve la do per quel che vale. Giusto per far
intuire quali grovigli di doppiezze, contorte relazioni, false amicizie e
luridi contorcimenti siano in atto per distruggere la Siria. Non ci sarà mai
una pace senza una gigantesca operazione-verità in questa matassa dove non si
capisce più qual è il filo, chi combatte per chi. Non ci sarà mai.
Oggi, il Corriere intervista per ben due
pagine John Bolton – ebreo, neocon, che fu ambasciatore all’Onu ai tempi di
Bush jr., quando i neocon guidarono la superpotenza per Sion – e Bolton propone
che cosa? “Uno stato sunnita per battere l’ISIS”: Ossia: uno stato dell’ISIS
per battere l’ISIS. Bolton naturalmente concede che nella Siria smembrata vi
sarà un “Alawistan” , una stretta striscia sulla costa con il porto russo di
Latakia e Tartus”, dove forse potrà sopravvivere Assad; poi un “Kurdistan”
ritagliato da Siria e Irak (Israele gliel’ha promesso, ai curdi) e un “Irak
sciita” diviso dal “Sunnistan”, la parte del leone, in mano al Califfato.
Insomma è è pari pari il piano Kivunim, lo smembramento degli stati attorno ad
Israele secondo linee di frattura etnico-religiose. Nel groviglio
inestricabile, questo capo del filo almeno è chiaro. Il piano Kivunim si sta
realizzando, fra fiumi di sangue e di odio.
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Note
1) Costui, algerino, è stato combattente
in Afghanistan in funzione antisovietica, quindi una creatura della Cia e dei
servizi pakistani. Per conto dei suoi padroni ha creato dal nulla Al Qaeda nel
Maghreb. Finanziandosi con i sequestri di persona di occidentali paganti, ha
messo insieme milioni di dollari; ha anche una mano nel traffico di diamanti e
di coca.https://it.wikipedia.org/wiki/Mokhtar_Belmokhtar
L’articolo Erdogan
s’è vendicato per le sue autobotti incendiate… è tratto da Blondet &
Friends,
che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme
ai suoi consigli di lettura.
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