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Pagina 87 - Il Montenegro nella NATO ? Direi di no.







La Nato sfida la Russia e invita il Montenegro a entrare nell'Alleanza
Mosca: «Pronti a chiudere i rapporti»
L'Alleanza atlantica pronta a coinvolgere il Paese balcanico. Mosca reagisce duramente: pronti a chiudere ogni rapporto se il Montenegro entra nella Nato. La Russia ha più volte definito l'allargamento della Nato nel Balcani un «errore» e «una provocazione»

C'è il rischio di un nuovo strappo tra le potenze occidentali e la Russia dopo che i ministeri degli Esteri della Nato hanno invitato il Montenegro a entrare nella Nato, diventando il 29mo membro dell'Alleanza atlantica.
L'unico spiraglio di dialogo è nel Consiglio Russia-Nato, che dovrebbe essere riconvocato tra breve, dopo che i rapporti diplomatici si erano interrotti per la crisi ucraina.
La scelta di aprire l'Alleanza al Montenegro è stata annunciata dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha parlato di «decisione storica».
Il segretario Usa John Kerry insiste che la «Nato non è una minaccia per nessuno», ma la Russia ha più volte espresso la sua contrarietà all'ingresso di Podgorica nel Patto, sostenendo che minerebbe la stabilità dei Balcani occidentali.
Il processo per l'ingresso durerà tra i 12 e i 18 mesi e segnerà il primo allargamento della Nato dal 2009, quando entrarono Albania e Croazia. Anche Bosnia, Macedonia, Georgia e Ucraina hanno espresso l'interesse per l'adesione alla Nato, ma le due repubbliche ex sovietiche sono state di recente coinvolte in guerre con la Russia e difficilmente potranno andare oltre una Partnership con l'Alleanza. Anche se - nella dichiarazione della ministeriale esteri che ha dato il via libera al Montenegro - viene comunque «ribadito» l'impegno e la «riconferma» della dichiarazione di Bucarest che nel 2008 aprì le porte all'ulteriore allargamento della Nato nell'est europeo.

Luksic: «Impatto positivo anche sui vicini»
Soddisfatto il premier montenegrino Milo Djukanovic : «È il giorno più importante per il Montenegro dopo il referendum del 2006 per l'indipendenza».
Il premier sottolinea che «il Montenegro entra a far parte del circolo esclusivo dei Paesi che si identificano con i valori più alti della civiltà moderna». A suo avviso, l'invito di adesione alla Nato rappresenta il coronamento «dei tanti sforzi e del lungo processo di riforme avviato dal Montenegro nel 2006», anno dell'indipendenza del Paese. Secondo il ministro degli Esteri montenegrino, Igor Luksic, l'invito al negoziato per l'accesso del suo paese all'Alleanza Atlantica, avrà «un impatto sui tutti i paesi vicini, sia quelli che aspirano ad entrare nella Nato, sia quelli che ancora esitano».
L'ingresso nella Nato del Montenegro «cambia i giochi» per il paese spingendolo ulteriormente sulla via della democratizzazione ed è «un passo importante per la stabilità dei Balcani». Il Montenegro infatti ha già in passato contribuito agli sforzi della Nato in Afghanistan e ha collaborato attivamente con l'alleanza in diverse attività.
La partnership con la Nato è su base volontaria ed è aperta a tutte le democrazie europee che intendono contribuire alla sicurezza dell'Occidente.
I diplomatici della Nato sostengono che la decisione di invitare lo Stato balcanico, dove vivono 650 mila persone, lancia un messaggio alla Russia: ovvero che Mosca non ha diritto di veto sull'espansione a est della Nato, anche se la richiesta di adesione della Georgia è stata complicata dalla sua guerra nel 2008 con la Russia.
In realtà si tratta di una sfida alla Russia, che ha definito più volte l'allargamento del blocco filo americano nei Balcani «un errore, una provocazione».

Mosca: «Possibili ritorsioni»
E infatti il capo del Consiglio della Federazione russa ha già detto che la Russia interromperà i programmi di collaborazione con il Montenegro, se entrerà nella Nato.
E il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha annunciato che la continua espansione del Patto Atlantico potrebbe comportare misure di ritorsione da parte della Russia.
«Mosca ha sempre detto che l'espansione della Nato e delle sue strutture militari a est non può essere lasciata senza risposta da parte russa, a garanzia della sicurezza», ha spiegato il portavoce. Un eventuale ingresso del Montenegro nella Nato renderebbe «impossibili molti programmi che prima erano realizzati con la Russia, anche di cooperazione tecnico-militare», ha aggiunto il presidente della Commissione Difesa del Senato russo, Viktor Ozerov, precisando che «il Montenegro oggi diventa per la Russia un paese che è un membro potenziale della minaccia alla sua sicurezza».

I rapporti diplomatici
I ministri degli Esteri della Nato hanno interrotto ogni contatto formale con la Russia nel mese di aprile dello scorso anno, dopo che Mosca ha annesso la penisola ucraina della Crimea e ha scatenato il conflitto in Ucraina orientale, che ha ucciso più di 8.000 persone.
Da Bruxelles, il ministro degli Esteri tedesco Frank Walter Steinmeier si era detto convinto della ripresa a breve dei contatti diplomatici fra Nato e Russia interrotti.
Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, ha confermato che è possibile che torni a riunirsi il Consiglio Nato-Russia come «strumento di impegno politico» sottolineando che mentre dopo l'annessione della Crimea la Nato ha «sospeso la cooperazione pratica» con la Russia, il Consiglio non è mai stato sospeso anche se le ultime due riunioni si sono tenute il 5 marzo e 2 giugno del 2014 .
Anche Mosca ha affermato di essere pronta a riprendere i lavori del Consiglio Russia-Nato, aggiungendo che «ha molte domande per l'Alleanza atlantica»: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, aggiungendo che il suo Paese «non ha mai rifiutato» le riunioni del Consiglio Russia-Nato.
«Se il segretario generale Stoltenberg proporrà questa iniziativa, siamo pronti a vedere e sentire cosa hanno da dirci i nostri colleghi della Nato», ha detto Lavrov. «Vediamo come possiamo fare, ne parlerò con gli ambasciatori», ha detto Stoltenberg.
Ma c'è scetticismo tra i ministri degli Esteri dell'Alleanza:«Con la Russia dobbiamo essere fermi ma aperti al dialogo», ha detto il ministro degli Esteri del Belgio, Didier Reynders.
«Abbiamo bisogno del dialogo, questo è chiaro. Ma di che tipo non è ancora stato deciso», ha spiegato lo slovacco Miroslav Lajcak. «Abbiamo bisogno di buone relazioni, ma è anche necessario che Mosca voglia avere buoni rapporti con la Nato», ha aggiunto il danese Kristian Jensen.


«Non è una decisione contro qualcuno»
Prova a placare la tensione il segretario di Stato Usa, John Kerry, parlando al termine della riunione ministeriale dell'Alleanza, a Bruxelles.
Il capo della diplomazia Usa ha sottolineato che «la Nato è un'alleanza difensiva che esiste da 70 anni» e «non costituisce una minaccia per nessuno....non è un'organizzazione offensiva e non è focalizzata sulla Russia, né su nessun altro».
Anzi, Kerry ha ribadito che i membri della Nato sperano di rinsaldare i rapporti tra Russia e Occidente per poter risolvere la crisi siriana e combattere contro l'Isis: i membri della Nato sono pronti a «rafforzare lo sforzo militare contro lo Stato islamico» e la Russia potrebbe avere un «ruolo molto costruttivo» in questa lotta, come auspica anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Anche il nostro ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, precisa che la decisione della Nato di allargare l'alleanza al Montenegro non deve essere considerata «una decisione contro qualcuno», visto che l'obiettivo è «rafforzare la sicurezza sia nella zona dei Balcani che in quella dell'Adriatico: quindi - ha aggiunto - interessa direttamente il nostro Paese».
Gentiloni, parlando con il ministro degli Esteri turco, ha anche ribadito «il nostro auspicio che non ci siano escalation dopo il gravissimo incidente di una decina di giorni fa».

2 dicembre 2015 (modifica il 2 dicembre 2015 | 13:51)
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