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Pagina 90 - Mozione di Solidarietà al popolo francese







Mozione di Solidarietà al popolo francese e condanna formale, chiara ed esplicita, per i fatti avvenuti a Parigi in data 13 novembre 2015.

Quel bravo ragazzo che é il consigliere Paolo Cavagna della lista “Corti Claudio Sindaco” ha presentato (al consiglio comunale del 30.11.2015) una mozione dal titolo: “Solidarietà al popolo francese e condanna formale, chiara ed esplicita, per i fatti avvenuti a Parigi in data 13 novembre 2015, con invito di adesione ai contenuti della presente (mozione) anche da parte delle Comunità islamiche di Curno”. Al posto della mozione Cavagna (di cui al momento in cui scriviamo queste note non disponiamo il testo) la maggioranza ha invece proposto di votare insieme una mozione che, riprendendo i contenuti della prima parte di quella di Paolo Cavagna, lasciava stare la comunità islamica di Curno (che si è già espressa chiaramente a febbraio 2015, come riportato nel notiziario comunale) e giungeva a conclusioni diverse.  Sarebbe stato bello che il consiglio votasse una mozione unitaria invece Paolo Cavagna non ha voluto ritirare la sua che è quindi stata bocciata con due voti a favore e sette contrari. Nella prossima seduta, approveremo la nostra versione.
Eccone il testo:
Il Consiglio comunale di Curno di fronte al martirio di tanti innocenti avvenuto a Parigi nella giornata di venerdì 13 novembre,  si stringe idealmente con tutte le persone che nei vari paesi hanno sofferto e soffrono per colpa di queste barbarie ed, in particolare, i francesi che, ancora una volta, sono bersagli di una ideologia distorta e contorta in nome di un fondamentalismo islamico.
I cittadini francesi stanno scrivendo, in quest’ultimo anno una pagina coraggiosa che rimarrà nella storia testimoniando fermezza, unità, orgoglio di essere liberi, passione civile e fierezza di essere europei. Oggi, al di là delle differenze ideali e culturali, la strage di Parigi ci costringe ad una maggiore sincerità con noi stessi e ci convince che è illusorio pensare che il tema del terrorismo non ci riguardi o che ci sia qualcun altro che lo affronti al posto nostro.
Noi Italiani ed Europei che, per interessi soprattutto economici, non sempre abbiamo dato “nobili prove” nei paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, vogliamo oggi con forza gridare al mondo che non rinunciamo ai nostri valori e che nessuno può mettere in discussione i nostri principi fondanti.
Le nostre radici affondano nel lungo percorso attraverso i secoli per affermare il valore supremo della persona, della democrazia, della libertà, dell’uguaglianza, del superamento di ogni discriminazione e sopraffazione fra i popoli.
Tutte le religioni hanno diritto di espressione e il dovere del rispetto reciproco. Queste sono conquiste di cui siamo orgogliosi e per cui è doveroso battersi.
La violenza e l’omicidio non sono mai giustificabili, per nessuna ragione, perché il diritto alla libertà è un diritto fondamentale.
Pertanto non potremo mai giustificare il terrorismo.
Il terrorismo attuale non è frutto di uno scontro di civiltà, ma è innanzitutto una guerra interna all’Islam, è il rifiuto drammatico e ossessivo di una minoranza alla modernità che attinge consenso anche a causa di ingiustizie economiche e sociali. Qualsiasi forma di terrorismo non cerca il dialogo, vuole sgretolare la società, dissolvere i legami e le convenzioni che tengono insieme gli esseri umani, a dispetto delle loro differenze e delle loro culture, mira ad abolire l’uguaglianza e la dignità umana, la libertà di espressione e la democrazia.
La soverchia maggioranza dell’Islam è la prima vittima del terrorismo, del fanatismo e del fondamentalismo; la voce dell’Islam si è levata forte contro la barbarie; i valori di libertà, uguaglianza e fratellanza non devono restare solo parole, ma devono ispirare ogni azione.
È prima di tutto compito nostro, di noi Europei, Italiani, lombardi e curnesi - resistere alla tentazione di identificare l’Islam con il terrorismo e di considerare ogni musulmano un nemico dell’Occidente ed evitare quindi ogni parola e ogni gesto che possa fomentare l’odio, la discriminazione e il desiderio di vendetta - denunciare e combattere la produzione e la vendita di armi che avvantaggia economicamente i produttori e i fornitori, ma alimenta il terrorismo e le guerre - ampliare la nostra visuale eurocentrica per comprendere i drammi in corso in diversi Paesi dell’Africa e del Medio Oriente, nei quali da anni minoranze fondamentaliste islamiche terrorizzano popolazioni inermi costrette a cercare salvezza con la fuga.


Diciamo che il contenuto é condivisibile ma GRONDA di retorica mentre si legge il solito “confiteor” .
Schiena diritta, ragazzi. Molto diritta.
Poi non si arriva il 30 novembre a presentare una mozione di solidarietà per una tragedia del 13 quando già il 16.11 c’era stato un consiglio comunale: certe “celebrazioni” o avvengono nell’arco di poche ore- giorni dall’accadimento altrimenti diventano il solito comunicato “usa e getta”.

Anche perché la tragedia francese é accaduta il 13.11 e la mozione della maggioranza  verrà approvata al prossimo consiglio comunale che … potrebbe esserci a fine mese. Roba da libri di storia ormai.

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