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Pagina 97 - Boschi, Saviano e banche dintorno.








Le furbate delle banche tra delinquenza e scarsa professionalità e le dimenticanze dei media.

Diamo dopo questo box l’articolo di A Statera sulla storia che ha portato alla chiusura delle banche del centro Italia: Banca dell’Etruria, Banca Marche e le Casse di Risparmio di Ferrara e di Chieti. 
Il nostro commento sul fatto é semplice.
§  Le banche sono complici della politica: pur conoscendo i fondamentali dell’economia del Paese secondano l’onda del politico di governo.
§  I banchieri sono collusi con la politica e si garantiscono denaro e poteri tacendo della loro complicità (coi politici).
§  Le banche, grandi o piccole, non sono gestite col livello necessario di professionalità.
§  La gestione digitale del denaro consente accumuli onesti e disonesti che si possono sfilare sia al fisco che agli azionisti.
§  I clienti delle banche sono vittime in gran parte consapevoli di fare affari col proprio boia.

La dichiarazione dello scrittore Saviano (in cui chiede le dimissione della ministro) parte dall’idea che nella famiglia Boschi, figlia figlio e padre operassero di concerto ai danni della banca Etruria. O che perlomeno sfruttassero la maggiore conoscenza dei problemi delle banche e  muovessero i loro averi in modo da tutelarli al meglio. Dal 2011 fino al commissariamento dell’11 febbraio 2015, il padre (della ministro) faceva parte del Cda Etruria. Quando la figlia diventa ministro, il papà diventa vicepresidente della Banca. Il ministro è azionista e il fratello alto dirigente. Boschi padre ha ricevuto una multa da 144mila euro da parte di Banca d’Italia per aver violato una serie di norme sulle comunicazioni e sulla trasparenza dell’attività finanziaria della banca, ed è stato estromesso dal cda proprio dal governo di cui fa parte sua figlia.

Il ragionamento di Saviano , tutto da dimostrare e purtroppo ci vorranno anni prima di arrivarci con una inchiesta penale, mette in campo un altro principio: se sei parente di un alto dirigente di qualcosa che può fallire non devi fare politica. Neanche sottinteso: Boschi é diventata ministro per coprire o garantire gli affari di famiglia. Perché é una condizione di fatto su cui bisogna essere in grado di presentare doppia e tripla chiarezza e argomentazione. È una condizione di fatto che non può diventare un’aggravante, ma nemmeno essere elusa come se niente fosse e come se si fosse al di sopra di ogni sospetto. Si è sempre al di sotto di ogni sospetto, se si è al governo, e si è sempre in debito di spiegazioni, non di indignazioni.

Il fatto che l’Italia abbia 2.300 miliardi di euro di debito pubblico nonostante gli “italiani” abbiano 4.000 euro di risparmi privati non consente al Governo di fare fallire nemmeno quelle quattro banche. Quasi sicuramente sarebbe saltato il governo visto in un contesto europeo.
Il salvataggio è avvenuto tramite il cosiddetto bail in, un sistema che prevede di salvare una banca utilizzando i soldi degli investitori invece che quelli dello stato, pratica soprannominata bail out.
Il bail in è stato introdotto dal decreto “salva banche” che ha sostituito le vecchie società con quattro nuove banche.
In queste nuove società ci sono soltanto gli “attivi”, cioè le parti “sane” delle vecchie banche come filiali, dipendenti e crediti che hanno delle possibilità di essere riscossi. Le nuove banche continueranno ad operare normalmente e la loro sopravvivenza assicurerà una transizione morbida alla maggior parte dei loro clienti e al sistema finanziario in generale.

L’ultima osservazione che mi preme é quella del ruolo della stampa e della televisione che ci inonda di  mille talk show.
Furbescamente la stampa ha sventolato i panni confrontando lo sventolio ai tempi di B. rispetto a quelli di R. Scoprire che la stampa spesso sia prona o canaglia rispetto al potente di turno é la scoperta dell’acqua calda per noi lettori.
Nella vicenda la stampa (e la TV e i talk show….) hanno OMESSO di interrogarsi seriamente di due responsabilità.
La prima su quanto poco o male abbiano informato i lettori (che poi sono quelli che investono in azioni o prestano soldi in obbligazioni) su questi prodotti bancari ad alto contenuto tossico.
La seconda é che il problema é sempre e solo quello della casta, da aggredire o da difendere secondo le fazioni, mentre  in Italia esiste un “animale” che pur avendo in saccoccia 4.000 miliardi di euro in risparmi (mi vien da domandarmi com’é che quel pensionato avesse 200 mila euro di risparmi ex liquidazione .?!) ha una cultura e una informazione  sotto zero di economia.
Pronto a scannare il vicino di casa per un debituccio di cento euro e coglione a mollare centomila euro al primo imbecille seduto di fronte a lui dentro una banca.
Pronto a finanziare generosamente il debito pubblico senza nemmeno pensare di finanziare l’industria presso cui lavora, o lavorava, o lavora qualche suo figlio o parente.

Il problema è che adesso molti di questi risparmiatori accusano le banche di averli truffati. Diversi obbligazionisti hanno raccontato di aver ricevuto vere e proprie minacce da parte dei dirigenti delle banche. Alcuni hanno detto che l’unico modo per avere un mutuo o per non vedersi revocato il fido era sottoscrivere le obbligazioni subordinate della banca.
Questo comportamento è un reato, in Italia come nel resto d’Europa.
Molti avvocati e commercialisti non lo sanno o tacciono per complicità … pregressa e non avvisano i loro clienti .
Altri hanno raccontato di essere stati raggirati e di aver acquistato le obbligazioni subordinate dopo essere stati assicurati che si trattava di prodotti poco rischiosi. 

L’impiegato della Banca d’Etruria che ha “venduto” le obbligazioni subordinate al pensionato di Civitavecchia ha detto a Repubblica di avere ricevuto pressioni dalla stessa banca al fine di «convincere più clienti possibili ad acquistare i prodotti della banca». Va detto che nei documenti che bisogna firmare prima di acquistare questi prodotti sono specificati tutti i rischi a cui si va incontro. Sarebbe stato più credibile se avesse anche raccontato quanto abbia ricevuto di “premio” per la vendita “obbligata” di quei prodotti.

Fossi stato in Renzi avrei fatto lo stesso e in più avrei fato arrestare tutti i CdA delle quattro banche da dieci anni in qua; avrei fatto arrestare tutti i dirigenti di primo secondo e terzo livello delle banche, avrei fatto sequestrare ogni bene di questi personaggi. Lo so: si tratta di una “decimazione”. Decimazione o “lezione” a futura memoria.

P.S.: tutti quelli che starnazzano oggi dimenticano la vicenda della banca leghista Banca Popolare CrediNord s.c.a.r.l. In rete c’é ampia letteratura in merito.






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