Pagine

Pagina 99 - Le elezioni regionali francesi.








L’FN non governerà nessuna regione.
Ma la Francia disoccupata va a destra.

Si chiude col 2015 l’”anno orribile” della Francia dopo due terribili stragi ad opera di francesi. Sono rimasti ad osservare il risultato del primo turno delle elezioni regionali segnando un potente assenteismo (ha votato quasi il 60% al 2° turno alle urne contro il 43% di una settimana prima) per sentire l’animo profondo e incazzato di se stessi, chi ha votato al primo turno ha premiato la destra estrema e poi, al secondo turno, sono tornati in gran numero a  ribadire che loro (i francesi) sono di centrodestra nonostante i danni che subiscono da questa politica ma che non vogliono al governo (regionale) l’FN.
FN bocciato del tutto nonostante l’abbiano premiato come partito rappresentativo di una Francia messa assai male. Secondo la Commissione europea nel 2016 la crescita francese si fermerà all’1,4%. Deficit a parte (Parigi ha chiesto flessibilità in ragione di spese aumentate per la sicurezza), il vero problema è rappresentato però dalla disoccupazione. Il prossimo anno il tasso dovrebbe rimanere al di sopra del 10%, dopo che nel terzo trimestre del 2015 l’istituto nazionale di statistica aveva certificato l’ennesimo aumento.


Il partito di estrema destra del Front National guidato da Marine Le Pen, che al primo turno delle elezioni regionali in Francia era risultato vincente in sei regioni su tredici il partito più votato, non è riuscito ad ottenere la maggioranza da nessuna parte.
Nella Francia metropolitana, il centro destra ha vinto in sette regioni, mentre la sinistra in cinque. In Corsica ha vinto una lista nazionalista. L’affluenza è stata intorno al 58 per cento (secondo le prime stime del ministero dell’Interno), contro il 49 per cento del primo turno di domenica scorsa.

Dopo gli scarsi risultati del primo turno (Les Républicains era stato il partito più votato in quattro regioni), il centro destra ha vinto in sette regioni.
Oltre al Nord-Pas-de-Calais-Picardie e Provence-Alpes-Côte d’Azur, la destra è arrivata prima nell’Ile-de-France dove il candidato di sinistra Claude Bartolone che ha guidato una lista unica tra PS e altri partiti di sinistra è stato battuto dall’ex ministra Valérie Pécresse. La vittoria della destra nella Île-de-France, la regione in cui si trova Parigi, è molto significativa secondo gli analisti, considerato che da 20 anni era amministrata dai socialisti.
La destra di Sarkozy ha vinto anche in Alsace-Champagne-Ardenne-Lorraine, Pays de la Loire, Auvergne-Rhône-Alpes, Normandie, dove l’ex ministro della Difesa Hervé Morin (UDI, partito di centro) ha battuto di poco il socialista Nicolas Mayer-Rossignol (36,43 per cento dei voti contro il 36,08 per cento).

La sinistra ha vinto in cinque regioni: Bretagne, Aquitaine-Limousin-Poitou-Charentes, Languedoc-Roussillon-Midi-Pyrénées, Centre-Val de Loire e Bourgogne-Franche-Comté. Le Monde scrive che il PS, con questi risultati, è riuscito almeno “a salvare la faccia”, ma anche che con la perdita dell’Île-de-France, con la scomparsa dei suoi candidati nel Nord-Pas-de-Calais-Picardie e in Provence-Alpes-Côte-d’Azur e con la quarta sconfitta in altrettante elezioni dalle presidenziali del 2012, esce fortemente indebolito. Alle nuove presidenziali del 2017 manca solo un anno e mezzo e fino a quel voto non ci saranno più altre elezioni.
«Questi risultati sono un successo senza gioia», ha riassunto il segretario del PS Jean-Christophe Cambadélis che si è rivolto al governo chiedendo di seguire una linea più di sinistra a livello nazionale con un «piano contro la precarietà».
L’altro elemento importante della elezioni regionali per il Partito Socialista è il forte calo dell’astensione.
In regioni come Bourgogne-Franche-Comté o Centre-Val-de-Loire, la sinistra è riuscita a vincere di poco contro la destra e l’estrema destra.
La strategia di aver ritirato i suoi candidati in due regioni sembra comunque aver funzionato: in entrambe le regioni, gli elettori di sinistra hanno votato a destra.



                                 Le nostre idee
Le carte che produciamo dicono molto di più dei semplici numeri perché inquadrano la situazione francese in un contesto europeo. Ovviamente una scelta elettorale non é mai determinata da una sola causa ma appaiono evidenti alcuni fattori.

1 - C’é stato un accordo incrociato –magari non palese ma concreto- tra i partiti per fare confluire (una parte del) proprio elettorato sul candidato ritenuto più vincente al secondo turno in modo da escludere l’FN. Fatto che accade normalmente in Francia. Adesso anche la Francia ha tre grandi raggruppamenti politici: FN, destra, socialisti.

A : i colori danno i risultati elettorali delle macroregioni al voto.
B : indica la disoccupazione di tutta la
popolazione nella varie provincie in Europa.
C : indica l’andamento % della disoccupazione in alcune nazioni europee negli ultimi anni.
D : indica la disoccupazione giovanile nelle varie provincie d’ Europa.
E : risultati elettorali come densità locale dei tre raggruppamenti.
F : risultati definitivi di due macroregioni significative al Nord e Sud.

2 – La carta A (le macroregioni al voto) va confrontata con la E . Per quanto leggibile si individuano le concentrazioni dei tre fronti politici rosa-socialista, azzurro-centrodestra e blu-FN.

3 – Di seguito queste due carte vanno confrontate (sovrapposte idealmente) con la D relativa alla disoccupazione giovanile nelle varie provincie d’Europa e con la B che indica
il tasso di disoccupazione di tutta la popolazione nelle varie province d’Europa.

4 – La carta C indica l’Andamento della disoccupazione in 4 nazioni negli ultimi anni: Italia Francia Germania Spagna e Inghilterra.

5 – La carta F indica i  vincitori nelle due macroregioni importanti a Nord e Sud.
Nella regione Nord i voti validi sono saliti da 1,777 milioni del primo turno a 2.190 milioni nel secondo.
L’FN ha preso a Nord il 36,06% al primo turno e il 36,08 al
secondo turno.
Nella regione Sud sono saliti  da 1,774 milioni nel primo turno a 1,959 milioni nel secondo turno.
L’FN ha preso a Sud il 40,55% al primo turno e il 45,22% al secondo.
6 - Se il secondo turno è stato caratterizzato da un massiccio aumento della partecipazione, il voto bianco continua ad aumentare. A livello nazionale, quasi il 5% degli elettori hanno presentato una scheda bianca o non valido nelle urne, o quasi 1,3 milioni di persone. Un aumento del 43% tra il primo e il secondo turno.  Sono in totale 736 000 di schede bianche e 552 458 voti
non validi che sono stati accantonati durante lo spoglio dei voti, e non sono state prese in considerazione.
Un fenomeno particolarmente marcato dove che i duelli di gioco tra la destra e il FN. Il voto bianco o nullo raggiunto il 7,3% dei voti nel Nord-Pas de Calais e Picardie 7,8% in Paca.Tra i due turni regionale, il voto bianco o nullo particolarmente aumentata nei dipartimenti di Bouches-du-Rhône (+ 192%), Vaucluse (+ 151%), l'Alpi dell'Alta Provenza (+ 205% ) e Hautes-Alpes (+ 213%), al Sud e al Nord, in misura minore, nel Pas-de-Calais, Somme e Aisne.






Nessun commento:

Posta un commento