Controllate se i vostri figli hanno nella cartella qualche libro di don Gimmi Rizzi.
L’autore di
questo libretto è un sacerdote della
parrocchia di Fiorano al Serio già direttore spirituale delle scuole medie del
seminario bergamasco, don Gimmi Rizzi. Autore di numerosi libretti destinati
agli oratori ed ai seminari. Ordunque ad Elena Tebano che tiene un blog
femminile sul Corriere della Sera (seRa non…seRRa…) hanno fatto pervenire la
notizia di seguito sintetizzata.
L’omosessualità
è «un disordine nella costruzione della propria identità sessuale» e quindi «è
alquanto opportuno accompagnare l’omosessuale perché modifichi il suo
orientamento sessuale». È quanto
si legge in un libro usato per fare lezione in una scuola media paritaria di
Trento, l’Istituto Arcivescovile. I fatti risalgono a prima dell’estate
ma sono emersi soltanto adesso, dopo che una mamma, indignata per quanto
successo, ha deciso di denunciare l’accaduto ad Arcigay. Il professore di
religione e vicepreside della scuola Giampiero Guerra, che ha usato il libro
nelle sue classi, ha confermato all’associazione che il testo (Voglio
imparare ad amare di Gimmi Rizzi, edizioni Elledici) è tuttora tra
quelli impiegati per l’educazione all’affettività dei ragazzi.
«Quando ho
visto il libro sono rimasta stupefatta – racconta la mamma, che ha chiesto di
rimanere anonima –. Verso la fine dello scorso anno scolastico mia figlia, che
frequentava la terza media, mi aveva chiesto sette euro per comprare un libro
consigliato dall’insegnante di religione. Qualche giorno dopo lo ha preso ed è tornata a casa turbata per quello
che c’era scritto: “È terribile!” mi ha urlato appena sono rientrata a
casa dal lavoro. Sono andata subito a controllare e per puro caso (ma a volte è
il signore che ci guida) l’ho aperto alla pagina in cui si parlava di
omosessualità: sono rimasta raccapricciata. Mia figlia mi ha detto che il libro
era solo consigliato, ma che lo
hanno letto in classe, tanto che alcuni dei ragazzi hanno protestato per quello
che c’era scritto».
L’autore del testo, infatti, premette che di fronte alle rivendicazioni degli omosessuali che pretend
ono di essere come tutti gli altri, «è opportuno mettere in chiaro alcune cose», e cioè che l’omosessualità è «una tendenza contro il progetto di Dio» e che «un rapporto fra omosessuali è dunque sempre da condannare». Poi sostiene che «poiché all’origine dell’omosessualità non vi stanno cause genetiche (in altre parole gay non si nasce) ma vi stanno certe relazioni che il soggetto ha vissuto in famiglia e in altri ambienti che lo hanno portato ad un disordine nella costruzione della proprio a identità sessuale (per es. bisogni affettivi non soddisfatti durante l’infanzia) è alquanto opportuno accompagnare l’omosessuale perché MODIFICHI IL SUO ORIENTAMENTO SESSUALE» (il maiuscolo è nell’originale).
Affermazioni
sconfessate dalla scienza: «Come
certifica l’Organizzazione mondiale della sanità, l’omosessualità è una
variante naturale della sessualità umana, non è dovuta a squilibri psichici e
l’orientamento sessuale non è modificabile con interventi terapeutici», spiega
il presidente nazionale dell’ordine degli psicologi Fulvio Giardina. «Su
tutto ciò ormai non c’è dubbio nella comunità scientifica, per questo le
cosiddette terapie riparative, cioè che mirano a far superare l’omosessualità,
non hanno alcun senso».
La mamma di
Trento, in un primo momento non ha pensato di lamentarsi con la scuola: «Ne
abbiamo parlato in famiglia, anche con gli altri miei figli, e ho visto che
sapevano che le affermazioni del libro erano false. In più la scuola stava per
finire, c’era l’esame in vista e ho deciso di lasciar perdere – dice al
telefono –. Poi qualche tempo fa ho incontrato la madre di un ex compagno di
mia figlia che non aveva visto il libro, ne abbiamo parlato e abbiamo deciso insieme di rivolgerci ad
Arcigay, perché i nostri figli ormai non frequentano più la scuola».
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