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Pagina otto - I Maestri del Paesaggio a Bergamo

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I Maestri del Paesaggio
International Meeting of the Lansdcape and Garden

La manifestazione I Maestri del Paesaggio-International Meeting of the Lansdcape and Garden  non è solo un evento d’eccellenza, ma è QUASI SICURAMENTE l’unico evento culturale  (e mondano … ) di respiro internazionale che cerca di portare Bergamo e il suo territorio al di fuori di un contesto meramente localistico.
Non il mordi e fuggi dei passeggeri di Orio che vengono in Città Alta per passare le poche ore tra uno sbarco e un reimbarco. Non l’inascoltato bla bla bla delle visite guidate ai pensionati tedeschi che qui approdano in gita quotidiana provenienti dal Lago di Como (pure questo, quest’anno!) e Garda. Non la visita obbligata degli Est-Europa che approdano all’OrioCenter per riempire il trolley di oggetti firmati in offerta speciale e riportarli in patria per un po’ di mercato vero o nero, ospiti graditi assieme a molti indigeni dei negozi di pizza. Volo low cost quotidiano, riempimento del trolley, ritorno in patria e per la settimana il lunario è sbarcato.

Invece qui la faccenda è seria. Le due giornate dell’International Meeting con i più famosi Landscape architect e Garden designer del mondo sono il cuore di due intense settimane di incontri ravvicinati tra professionisti del settore, in un programma ricco di Workshop, Seminari, Aperitivi di paesaggio e tanti Eventi collaterali capaci di coinvolgere gli addetti ai lavori e di sensibilizzare il grande pubblico al tema del Paesaggio. Costano, impegnano, arricchiscono.

La cultura del paesaggio è frutto di un intreccio di saperi che si applicano a Ambiente naturale e Lavoro, Bellezza e Funzionalità: per questo I Maestri del Paesaggio, accanto al convegno di paesaggisti, accoglie ogni anno un ampio ventaglio di eventi culturali che vanno dall’arte all’enogastronomia. Mostre e concorsi che accompagnano cittadini e turisti alla scoperta del paesaggio, in un modo inedito e affascinante, grazie a un connubio sempre più fecondo tra arti, natura, imprese e territorio.


Basta osservare le migliaia (50 mila?) di persone che frequentano o visitano l’evento anche nelle sole piazze, per capire che tutte le critiche fatte alla manifestazione –in primis al“le piazze verdi” che quest’anno sono diventate tre (loro scrivono 2 ma Piazza Mascheroni “nord” non ha nulla a che fare con la Piazza Mascheroni “sud”) sono del tutto fuori luogo.
Perché occorre avere il coraggio di ammettere che queste piazze, lasciate tal quali come sono approdate ai giorni nostri, sono di una tristezza e in accoglienza inaccettabile. Monumenti con le facciate “piallate” dal tempo e dagli eventi meteorici e dall’inquinamento. Colori grigi e scuri consumati dal tempo; disegno illeggibile. La pavimentazione di Piazza Vecchia fatta di mattonelle di gres 6x6x30 cm travestite da “cotto lumbard”. Le facciate more solito imbrattate dai soliti noti e ignoti per testimoniare una presenza o un amore giornaliero. I tendoni e i vasi dei fiori dei negozi che paiono un eterogeneo catalogo discount.
Una cosa va detta a favore della Giunta Gori: finalmente ogni settimana vengono lavati gli antri che al tempo della Giunta Tentorio erano stabilmente degli orinatoi pubblici e la sistemazione della pavimentazione di Piazza Vecchia.
Bene sarebbe che queste piazze, compresa Piazza Cittadella finalmente liberata dalle auto,  ospitassero qualche aiuola stabilmente (tutto l’anno), dove si cambiano  gli arredi verdi e fiorali e meno “antipatico” sarebbe che queste aiuole venissero finanziate gestite e mantenute dagli esercizi pubblici di Città Alta, la cui via Colleoni è ormai trasformata in una sorta di galleria di un centro commerciale.

Insomma “ i maestri del paesaggio” ha messo in luce la triplice contraddizione di una città capace (per iniziativa privata…) di proporsi e porsi in un contesto internazionale e di due altre città – quella dei negozianti ferocemente contrapposta a quella dei residenti- che mirano l’una a mungerne e privatizzarne ogni valore storico artistico e l’altra (quella dei residenti) a chiuderla e privatizzarla ai fini di mera rendita.
Tutti a mungere la bellezza e nessuno ad metterci qualcosa (non solo soldi…) per aumentarla e poi vedi  che il 99% degli sponsor della prima manifestazione in buona sostanza non hanno alcun interesse diretto in città alta.
Per quel che conta un parere personale, quest’anno  del”le piazze verdi” il nostro plauso va alle due Piazze Mascheroni.






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